385. Empia Circe crudel gran tempo m’have

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385. Empia Circe crudel gran tempo m’have
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385.


Empia Circe crudel gran tempo m’have
     Con fallaci speranze e certo danno
     Tenuto oppresso in cosí lungo affanno
     4Ch’a rammentarlo ancor l’anima pave.
Or, che ritratto ho il cor dal giogo grave,
     A ragion lei disprezzo e ’l mio error dànno,
     Né temo che nov’arte o novo inganno
     8O nova forza piú la prema o grave;
Perché da gli occhi de la mente insana
     L’oscura nebbia è via sparita e sgombra,
     11E l’amoroso foco in tutto è spento;
E veggio omai che false larve ed ombra
     Di vero bene e sol bellezza vana
     14Fu la indegna cagion del mio tormento.