384. Ebbro ne l’ira, perché vide accorre

../383 ../385 IncludiIntestazione 1 maggio 2015 25% Da definire

384. Ebbro ne l’ira, perché vide accorre
383 385
[p. 424 modifica]

384.


Ebbro ne l’ira, perché vide accorre
     Da la sua Galatea Clonico vile,
     E si vide anzi gli occhi altri preporre,
     4Altri avvezzo a curar l’aia e l’ovile,
Gittò Tirsi la lira, e — Che piú porre
     Speme poss’io ne l’esser mio gentile, —
     Disse, — se qui la nobiltà s’abborre,
     8Ed ad uom rozzo sí è cortese e umile?
Dunque fia vero ch’io, patron di gregge,
     Segua di donna temeraria l’orme
     11Che si fa preda di bifolco indegno?
Deh! mio cor, desta la virtú che dorme;
     E pensa ch’al tuo stato egregio e degno
     14Disdice che costei t’imponga legge. —