179. Sorgea per maraviglia un vivo lauro

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179. Sorgea per maraviglia un vivo lauro
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179.


Loda la bellezza de la sua donna con meravigliose similitudini

del lauro e de le sue proprietà.


Sorgea per maraviglia un vivo lauro
     Tutto sicuro dal furor del cielo
     Con l’auree frondi e con pungenti rami
     Ben che molle paresse il nobil tronco;
     Ma sí ferma non fu rigida pietra,
     6E v’affinava Amor gli aurati strali.
Dove aguzzava ei vi spuntò gli strali
     Senza passar la scorza al dolce lauro;
     E ’l diaspro stimò piú molle pietra,
     E disse — È meglio saettar nel cielo
     Ch’in questo cosí vago e chiaro tronco,
     12Ch’ombra mi fa co’ suoi frondosi rami. —
Paiono augelli infra gli ombrosi rami
     Vaghi Amoretti, e con acuti strali

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     Fanno i lor dolci nidi in mezzo al tronco,
     O pur com’api in quel vivace lauro;
     E tanti son quante le stelle in cielo,
     18E ciascun passerebbe un cor di pietra.
Tante faville ancor di viva pietra
     Non uscîr mai quante da’ vaghi rami,
     E tutte somigliàr lumi del cielo.
     E se ’l percote Amor con gli aurei strali,
     Vedreste fiammeggiar d’ardente lauro,
     24Via piú che selce ripercossa, il tronco.
Ne l’arabico mar s’asconde un tronco
     Verde ne l’acque e fuor si svolge in pietra;
     E serba i suoi colori il verde lauro
     Che piú s’inaspra ove le frondi e i rami,
     Men duri assai de’ miei pungenti strali,
     30Alzandosi da l’acque ei mostra al cielo.
Tal sovra queste rive e ’n questo cielo
     Questo maraviglioso e novo tronco
     Che non cura d’Amor l’arco e gli strali
     In mezzo al mar del pianto è fredda pietra;
     E ’ndura al lacrimar le foglie e i rami
     36Ove non toccan l’onde il verde lauro.
Quanti la pianta ha rami Amore ha strali
     E raggi il sole, e del mio lauro il tronco
     Risplende piú ch’al ciel lucente pietra.