158. D’onde togliesti il foco

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158. D’onde togliesti il foco
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158.


Chiede il poeta ad Amore come, essendo la sua donna freddissima

a guisa di pietra, possa infiammarlo.


P. — D’onde togliesti il foco
     Ch’a poco a poco mi consuma e sface
     In guisa tal che mi tormenta e piace? —
A. — Da una gelata pietra
     5Che non si spetra per continuo pianto,
     Ma quando piú l’irrigo piú s’indura;
     Ed ha presa figura
     Di voi che di bellezza avete il vanto:
     Onde, con vostra pace,
     10II vostro nome e la beltà si tace. —

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P. — Felice la mia fiamma,
     La qual m’infiamma cosí dolcemente;
     Felice ancor pietra sí cara e bella,
     E piú, s’ardesse anch’ella;
     15Ma tiene il foco in seno, e sí no ’l sente,
     E quivi Amor la face
     Accende a l’esca d’un piacer tenace.