Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto VIII
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Sonetto VIII
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SONETTO VIII.
P
erchè del Tauro l’infiammato corno Mandi virtù, che con novei colori
Orni la terra de’ suoi vaghi fiori,
E più bello rimeni Apollo il giorno; 4
E perch’io veggia fonte, o prato adorno
Di leggiadre alme, e pargoletti Amori,
O dotti spirti a’ piè de’ sacri allori
Con chiare note aprir l’aer d’intorno; 8
Non s’allegra il cor tristo, o punto sgombra
Della cura mortal, che sempre il preme,
Sì le mie pene son tenaci e sole: 11
Che quanta gioia i lieti amanti ingombra,
E quanto quì diletta, il mio bel Sole
Con l’alma luce sua m’asconde insieme. 14