Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XLVII

Sonetto XLVII

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SONETTO XLVII


Q
ual digiuno augellin, che vede ed ode

     Batter l’ali a la madre intorno quando
     Li reca il nudrimento, ond’egli amando
     Il cibo, e quella, si rallegra e gode:4
E dentro al nido suo si strugge e rode
     Per desio di seguirla anch’ei volando;
     E la ringrazia, in tal modo cantando,
     Che par ch’oltra il poter la lingua snode;8
Tal io, qualor il caldo raggio e vivo
     Del divin Sole, onde nudrisco il core,
     Più de l’usato lucido lampeggia;11
Movo la penna, mossa da l’amore
     Interno; e senza ch’io stessa m’avveggia
     Di quel, che io dico, le sue lodi scrivo.14