Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XLII
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Sonetto XLII
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SONETTO XLII
Q
uando in se stesso il pensier nostro riede, E poi sopra di se s’erge la mente
Sì, che d’altra virtù fatta possente
Vivo ne l’aspra croce il Signor vede;4
Sale a cotanto ardir, che non pur crede
Esser Suo caro membro, anzi allor sente
Le spine, i chiodi, il fele, e quella ardente
Sua fiamma in parte sol per viva fede.8
Son queste grazie sue, non nostre, ond’anno
Per regola, e per guida quel di sopra
Spirto, che dove più gli piace spira.11
E s’alcun si confida in fragil opra
Mortal, col primo padre indarno aspira
Ad altro ch’a ricever nuovo inganno.14