Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XIV
Questo testo è completo. |
◄ | Sonetti spirituali - Sonetto XIII | Sonetti spirituali - Sonetto XV | ► |
SONETTO XIV
Il chiaro e puro vero, e poi con mille
Finte di carità vive faville
Coprir l’amaro petto un dolce volto. 4
Mille false Sirene intorno ascolto;
E so, che la lusinga, o il ciel sortille
A gradi indegni; ed odo e trombe e squille
Sonar per tal, che in vita è già sepolto. 8
Secol maligno, e maledette arpie!
Che pur l’occhio ne dà, mentre il cor toglie,
L’onor, la vita, il tempo, e la ricchezza. 11
Se Dio con l’armi sempre giuste e pie
Tanti intricati nodi omai non sprezza,
La santa mano sua più non gli scioglie. 14
——
SONETTO XV
(Lassa) con quanto amor n’ha Dio creati;
Con che pena riscossi; e come ingrati
Semo a così benigna, alta mercede: 4
E come ei ne sostien; come concede
Con larga mano i suoi ricchi e pregiati
Tesori; e come figli, in lui rinati,
Ne cura; e più quel, che più l’ama e crede: 8
E com’ei nel suo grande eterno impero
Di nova carità s’arma ed accende;
Quando un forte guerrier pregia e corona. 11
Ma poichè per mia colpa non si stende
A tanta altezza il mio basso pensiero;
Provar potess’io almen, com’ei perdona. 14