Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXXIX

Sonetto LXXXIX

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SONETTO LXXXIX


A
lma, poichè di vivo e dolce umore

     Ti pasce il caro Padre, ergi sovente
     La speme a lui, ch’ha dileguate e spente
     Le ’nsidie ascose in noi dal proprio amore.4
Con la croce, col sangue, e col sudore,
     Con lo spirto al periglio ognor più ardente,
     E non con voglie pigre, ed opre lente
     Dee l’uom servire al suo vero Signore.8
Ogni fatica è dolce a quelle membra,
     Che vivon sempre unite (sua mercede)
     Al capo lor, che visse in tanto amaro.11
E ’l mio fido pensier pur mi rimembra,
     Ch’ei d’ogni ben fu per se stesso avaro,
     Quant’or è largo a chi L’ama con fede.14