Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXXIV
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Sonetto LXXXIV
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SONETTO LXXXIV
Q
uando il turbato mar s’alza e circonda Con impeto e furor ben fermo scoglio;
Se saldo il trova, il procelloso orgoglio
Si frange, e cade in se medesma l’onda;4
Tal io, s’incontra a me vien la profonda
Acqua mondana irata, come soglio,
Levo al ciel gli occhi; e tanto più la spoglio
Del suo vigor, quanto più forte abonda.8
E se talor il vento del desio
Ritenta nova guerra, io corro al lido,
E d’un laccio d’amor con fede attorto11
Lego il mio legno a quella, in cui mi fido
Viva pietra Gesù; sì che quand’io
Voglio, posso ad ognor ritrarmi in porto.14