Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto CXCIV

Sonetto CXCIV

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SONETTO CXXCIV


S
’è ver, com’egli dice, ch’io sospinta

     D’alto infinito ardor viva di fede
     Sì; che lo spirto, allor che troppo eccede,
     Lassa basso la carne inferma e vinta;4
Com’esser può, che essendo intorno cinta
     Del bel raggio immortal, che ogni ombra vede,
     Non scorga questo error, s’ei pur non crede
     Esser la luce in me morta e dipinta?8
Ma s’ella è viva, io so, che con soave
     Voce lo sposo chiama, e vuol s’aspetti
     Opra e valor quì d’arte e di natura:11
Ond’a quei, ch’anno in lui di me la cura,
     Di fuor la lascio, e dentro i puri affetti
     Volgo al Signor, c’ha del mio cor la chiave.14