Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto CCX

Sonetto CCX

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SONETTO CCX


C
hi ritien l’alma omai, che nou sia sgombra

Dal carcer tetro, che l’annoda e stringe?
L’amata Luce al ciel la chiama e spinge;
     Folta nebbia d’errar qua giù l’ingombra:4
E se l’immagin, che ’l pensiero adombra,
     Anzi Amor di sua man nel cor dipinge,
     Frena il martir, l’acerba piaga linge;
     Che fia di là, se qui l’appaga l’ombra?8
Ma se timor del crudo pianto eterno
     Tronca l’audaci penne al bel desire;
     Quesio non è minor, che ’l proprio inferno.11
La patria, la ragion desti l’ardire,
     Mostrisi in opra al mio tormento interno,
     Che ben può nulla, chi non può morire.14