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Rime d'amore

XLIX

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XLIX

Perché egli ritarda al convegno?

     Qual sempre a’ miei disir contraria sorte
fra la spiga e la man mi s’è tramessa,
sí che la gioia, che mi fu promessa,
tarda tanto a venir per darmi morte?
     Le mie due vive, due fidate scorte,
il signor mio, anzi l’anima stessa,
l’imagin, che nel cor m’è sempre impressa,
perché non batte omai, lassa, a le porte?
     L’alma allargata a questa nova speme,
che ristretta nel duol prendea vigore,
mancherá tosto certo, se non viene.
     E saran de’ miracoli d’Amore,
ch’un’ombra breve di sperato bene
tolga altrui vita, e dia vita il dolore.