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Rime d'amore

CLXXXVII

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CLXXXVII

Se gli dicesse tutta la sua passione, egli non l’abbandonerebbe.

     Se gran temenza non tenesse a freno
la mia lingua bramosa e ’l mio disio,
sí ch’io potessi dire al signor mio
come amando e temendo io vengo meno,
     io spererei che quel di grazie pieno
viso leggiadro, onde tutt’altro oblio,
quant’è ’l mio stato travagliato e rio,
tanto lo fesse un dí chiaro e sereno;
     e quello, onde m’avinse e strinse, nodo
non cercherebbe, lassa, di slegarlo,
allor che piú credea che fosse sodo.
     Ma per troppo timor non oso farlo:
cosí dentro al mio cor mi struggo e rodo,
e sol con meco e con Amor ne parlo.