Rime (Stampa)/Rime d'amore/CCXI
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
◄ | Rime d'amore - CCX | Rime d'amore - CCXII | ► |
CCXI
Amore non le dá tregua.
Qual sagittario, che sia sempre avezzo
trarre ad un segno, e mai colpo non falla,
o da propria vaghezza tratto o dalla
spene c’ha da ritrarne onore e prezzo,
Amor, che nel mio mal mai non è sezzo,
torna a ferirmi il cor, né mai si stalla,
e la piaga or risalda apre e rifalla;
né mi val s’io ’l temo o s’io lo sprezzo.
Tanto di me ferir diletto prende,
e tal n’attende e merca onor, ch’omai,
per quel ch’io provo, ad altro non intende.
Il vivo foco, ond’io arsi e cantai
molti anni, a pena è spento, che raccende
d’un altro il cor, che tregua non ha mai.