Rime (Michelangelo)/296. S'avvien che spesso il gran desir prometta

296. S'avvien che spesso il gran desir prometta

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296. S'avvien che spesso il gran desir prometta
295. Di morte certo, ma non già dell'ora 297. Se lungo spazio del trist'uso e folle
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     S’avvien che spesso il gran desir prometta
a’ mie tant’anni di molt’anni ancora,
non fa che morte non s’appressi ognora,
e là dove men duol manco s’affretta.
     A che più vita per gioir s’aspetta,5
se sol nella miseria Iddio s’adora?
Lieta fortuna, e con lunga dimora,
tanto più nuoce quante più diletta.
     E se talor, tuo grazia, il cor m’assale,
Signor mie caro, quell’ardente zelo10
che l’anima conforta e rassicura,
     da che ’l propio valor nulla mi vale,
subito allor sarie da girne al cielo:
ché con più tempo il buon voler men dura.