Rime (Bembo)/Lasso me, ch'ad un tempo e taccio
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Pietro Bembo - Rime (1530)
Lasso me, ch'ad un tempo e taccio
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XLIII.
Lasso me, ch’ad un tempo e taccio e grido
e temo e spero e mi rallegro e doglio,
me stesso ad un Signor dono e ritoglio,
de’ miei danni egualmente piango e rido.4
Volo senz’ale e la mia scorta guido,
non ho venti contrarî e rompo in scoglio,
nemico d’umiltà non amo orgoglio,
né d’altrui né di me molto mi fido.8
Cerco fermar il sole, arder la neve,
e bramo libertate e corro al giogo,
di fuor mi copro e son dentro percosso.11
Caggio, quand’i’ non ho chi mi rileve;
quando non giova, le mie doglie sfogo,
e per più non poter fo quant’io posso.14