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Pietro Bembo - Rime |
Volo senz’ale e la mia scorta guido,
non ho venti contrarî e rompo in scoglio,
nemico d’umiltà non amo orgoglio,
né d’altrui né di me molto mi fido.8
Cerco fermar il sole, arder la neve,
e bramo libertate e corro al giogo,
di fuor mi copro e son dentro percosso.11
Caggio, quand’i’ non ho chi mi rileve;
quando non giova, le mie doglie sfogo,
e per più non poter fo quant’io posso.14
XLIV.
Lasso, ch’i’ piango e ‘l mio gran duol non move
tanto presente mal, quanto futuro;
che se ‘l tuo calle, Amor, è così duro,
che fia di me, che non so gir altrove?4
Poi che non valse a le tue fiamme nove
il ghiaccio, ond’io credea viver securo,
se ‘l mio debile stato ben misuro,
certo i’ cadrò ne le seconde prove.8
Ché son sì stanco, e tu più forte giungi,
onde assai temo di lasciar tra via
questa ancor verde e già lacera scorza.11
Sostien molta virtù noiosa e ria
sorte talor, ma frale e vinta forza
non pò grave martir portar da lungi.14
Letteratura italiana Einaudi 27 |