Rime (Andreini)/Sonetto XXII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XXII
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SONETTO XXII.
S
Tolto mio cor à che vaneggi? e quale Ti figuri piacer? qual gioia credi
Fruir amando? ahi misero non vedi
Ne l’altrui doglie il tuo presente male?
Sospiri, e taci? ò come è vano, e frale
Schermo questo al fallir. deh saggio riedi
A te stesso, al tuo bene, e scaltro chiedi
Per più bel volo al Ciel cortese l’ale.
Odi Ragion, che ti minaccia, e sgrida;
Ma pertinace pur brami il tuo danno,
Brami seguir lui, ch’à penar ti sfida.
Ahi frutto i bei consigli in te non fanno.
Chiedi morte? l’havrai, ma vuò t’ancida
Anzi questa mia man, che Amor tiranno.