Rime (Andreini)/Sonetto XLII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XLII
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SONETTO XLII.
T
Ù per proprio valor sì chiaro splendi, Che men di tè fiammeggia il Sol qualhora
Più bello appar de l’Oriente fuora,
E di virtù con la virtù contendi.
Ben à dritta ragion dal giovar prendi
Inclito il nome; poich’à te null’hora
Senz’altrui prò sen’ fugge; onde s’adora
Tua gloria mentre à l’alte imprese intendi.
Tù de’ Medici Heroi le palle altere
Quasi fulmini aventi al fero Trace
Sì che fugato, e morto è l’empio stuolo.
Però del gran Giovanni il nome à volo
Poggiando arriva à le celesti sfere
Dispreggiando il poter del Tempo edace.