Rime (Andreini)/Sonetto VI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto VI
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SONETTO VI.
T
U, che de’ più famosi, e de’ più chiari E i corpi, e i nomi ancor chiudi sotterra,
E le Torri superbe à l’ima Terra
Adegui, e secchi Fonti, e Fiumi, e Mari;
Tu, che de’ sette Colli illustri, e rari,
Che un tempo à te fèr sì honorata guerra
Vittorioso al fin mandasti à terra
Ponti, Colossi, Terme, Archi, ed Altari;
Tu, che l’opre non pur di man mortale,
Ma d’altissimo ingegno à Febo grato
Ogni nobil fatica al fin distruggi
Alato Veglio, che volando fuggi
Al Tempio tuo di tanti fregi ornato
Frà tante spoglie appendi anco il mio male.