Rime (Andreini)/Sonetto VI

Sonetto VI

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Sonetto V Sonetto VII

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SONETTO VI.


T
U, che de’ più famosi, e de’ più chiari

E i corpi, e i nomi ancor chiudi sotterra,
     E le Torri superbe à l’ima Terra
     Adegui, e secchi Fonti, e Fiumi, e Mari;
Tu, che de’ sette Colli illustri, e rari,
     Che un tempo à te fèr sì honorata guerra
     Vittorioso al fin mandasti à terra
     Ponti, Colossi, Terme, Archi, ed Altari;
Tu, che l’opre non pur di man mortale,
     Ma d’altissimo ingegno à Febo grato
     Ogni nobil fatica al fin distruggi
Alato Veglio, che volando fuggi
     Al Tempio tuo di tanti fregi ornato
     Frà tante spoglie appendi anco il mio male.