Rime (Andreini)/Sonetto LXXX
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXXX
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SONETTO LXXX.
B
En è destin, che tù giamai nel seno Bella fiamma d’amor chiuder non puoi,
E che un’oggetto vile à’ pensier tuoi
Dia legge, e regga de la mente il freno.
Non t’avedi infelice del veleno,
Che i sensi inganna? ah misero pur vuoi
Viver Mostro d’errori; hor chi trà noi
Potrà del tuo fallir dannarti à pieno?
Ardesti un tempo, e l’amorosa cura
D’honor fù degna (e dica ogn’huom s’io mento)
Ma nel tuo cor nobil pensier non dura.
Nè per tuo ’ngegno alhor, ma per tormento,
E per eterna altrui cruda sventura
Crebbe quel foco in te? c’hor veggio spento.