Rime (Andreini)/Sonetto LXXIX
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXXIX
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SONETTO LXXIX.
I
O veggio Anima mia fiera tempesta Apparecchiarsi; poiche da lontano
Scorgo Fera crudele in volto humano.
Ch’a’ nostri gravi danni ancor s’appresta.
Sù dunque ardita à la difesa, e presta;
Hor, c’habbiam tempo l’arme prendi in mano.
Facciam de l’empia ogni disegno vano,
Che guerra per difesa è sempre honesta.
Impara come il ferro homai si tratta,
Al maggior uopo il tuo valor dimostra
Vincendo lei, che per noi vincer viene.
Così scaltro Guerrier prìa, che combatta
Parar, ferir apprende in chiusa chiostra,
Poi del nemico suo vittoria ottiene.