Rime (Andreini)/Sonetto LXIX
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXIX
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SONETTO LXIX.
N
Ostro terreno Ciel la fronte lieta Di voi gran Donna è fatta, al cui sereno
Lieto si specchia, e riconosce à pieno
Sue meraviglie eterne ogni Pianeta.
La pudica Honestà sue voglie acqueta
Entro quel casto alabastrino seno;
Quivi Amor pone à se medesmo il freno,
E ciò, ch’à voi non piace egli à se vieta;
Ond’altri impara a riverirvi prima
(O meraviglia) che per fama noto
Di vostr’alte virtù gli sia ’l valore.
Chi vi conosce poi qual Dea vi stima;
E mossa tutta da pensier devoto
Costanza Sforza ad adorarvi il core.