Rime (Andreini)/Sonetto LXI
Questo testo è completo. |
Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXI
◄ | Sonetto LX | Sonetto LXII | ► |
SONETTO LXI.
M
ille scorgo là sù Faci immortali, Ch’adornan di splendor quel seggio eterno;
Mà tra quei lumi ancor che tanti, e tali
Sfavillar solo un vago Sol discerno.
Così qualhor à le terrene, e frali
Cose intenta rivolgo il guardo interno;
Fiammeggiar sol’ un Cinthio trà mortali
Veggio, onde n’ha già scorno il Sol superno.
Lucido è sempre à noi, sempre secondo;
Nè chiarezza maggiore al caldo, al gielo
Di quella habbiam, ch’ei vaga à noi disserra.
Ma, ch’ei sia tale è meraviglia al Mondo?
Se non sostien’ altro, che un Sol il Cielo
Dè sostener altro, che un Sol la Terra?