Rime (Andreini)/Sonetto LVI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LVI
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SONETTO LVI.
T
Irsi à Filli dicea, Filli ben mio Vedrassi prima senza raggi il Sole,
Privo Maggio di rose, e di viole,
Ch’io ti ponga vivendo unquà in oblìo.
Ed ella, ahi falso hor vivo ti vegg’io;
Nè m’ami (ohime) nè del mio duol ti duole.
Son questi i giuramenti, e le parole
Onde ingrato allettasti il mio desio?
Più del Sol non risplenda il chiaro lume,
Maggio di vaghi fior più non s’adorni,
Che vivo è Tirsi, e Fillide non cura.
Sì rimembrando gli amorosi scorni
L’afflitta Ninfa di morir procura
Distillando per gli occhi un caldo Fiume.