Rime (Andreini)/Sonetto LII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LII
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SONETTO LII.
F
Amoso Carlo, e per virtute altero Dritto era ben, che t’annodasse il Fato
A quel Rè potentissimo, e beàto
Gloria, e splendor del chiaro sangue Hibero.
Dritto era ancor,che ’n vera pace, in vero
Amor, e d’union teco legato
Quegli fosse à gli scettri, à l’arme nato
Non sò qual più gran Rege, ò gran guerriero,
Hor godi, e mentre il minaccioso orgoglio
Langue di Marte, e la tua fama i vanni
Spiega; de le tue palme il frutto prendi.
Quindi poi nel celeste Campidoglio
Trionferai dopo gran giro d’anni
Presso à i gran Rè, da la cui pianta scendi.