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A più matura età grazie sì immense,
Che un dì sarai del Ciel base possente.
Dopo ’l gran flutto, che la terra oppresse
Pura colomba à l’incavato legno
Portò di pace la bramata fronda.
Così tè ancor d’eterna pace in segno
Di Marte à scherno il sommo Padre eresse,
Tal, c’hor ne gode il Ciel, la Terra, e l’onda.
AL SERENISS. CARLO EMANUEL
Filiberto Duca di Savoia, &c.
SONETTO LII.
Dritto era ben, che t’annodasse il Fato
A quel Rè potentissimo, e beàto
Gloria, e splendor del chiaro sangue Hibero.
Dritto era ancor,che ’n vera pace, in vero
Amor, e d’union teco legato
Quegli fosse à gli scettri, à l’arme nato
Non sò qual più gran Rege, ò gran guerriero,
Hor godi, e mentre il minaccioso orgoglio
Langue di Marte, e la tua fama i vanni
Spiega; de le tue palme il frutto prendi.
Quindi poi nel celeste Campidoglio
Trionferai dopo gran giro d’anni
Presso à i gran Rè, da la cui pianta scendi.
SONETTO LIII.
Coronata di rose, e di viòle
Richiama à le dolcissime carole
Gli innamorati augei la vaga Aurora?
Forse |