Rime (Andreini)/Sonetto IV
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto IV
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SONETTO IIII.
Q
Ual Ruscello veggiam d’acque sovente Povero scaturir d’alpestre vena
Sì, che temprar pon le sue stille à pena
Di stanco Peregrin la sete ardente
Ricco di pioggia poi farsi repente
Superbo sì, che nulla il corso affrena
Di lui, che ’mperioso il tutto mena
Ampio tributo à l’Ocean possente;
Tal da principio havea debil possanza
A danno mio questo tiranno Amore,
E chiese in van de’ miei pensier la palma.
Hora sovra ’l mio cor tanto s’avanza,
Che rapido ne porta il suo furore
A morte il Senso, e la Ragione, e l’Alma.