Rime (Andreini)/Sonetto CXLIX
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXLIX
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SONETTO CXLIX.
M
I tornan pur (bench’io ’l ricusi) in mente Crudo mio Tigre i miei passati danni;
E tratta l’alma à quei primieri affanni
Ne l’antico dolor languir si sente.
Soviemmi come io desiai sovente
Finir nel più bel corso i miei verd’anni;
E veggio ad un, ad un tuo’ falsi inganni,
Nè d’amarti il mio cor però si pente.
Anzi pur quella micidial beltade
Cotanto à danni miei possente Maga
Bramo, cerco, sospiro, e chiamo invano.
Temendo non un dì tua feritade
Provi giusta del Ciel l’irata mano.
Così m’ha fatta Amor del tuo ben vaga.