Rime (Andreini)/Sonetto CXI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXI
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SONETTO CXI.
Q
Uella, che ne’ vostr’occhi fiamma io scersi I miei sensi rapì sì dolce, ch’io
Ogni affanno d’amor posto in oblìo
A l’amato seren l’anima offersi.
Ogni chiuso pensier quindi v’apersi,
Invocai nel mio canto Euterpe, e Clìo,
Perche ’l vostro bel volto, e ’l desir mio
Vivesse eterno ne’ miei dolci versi;
Ma ben s’intepidì l’ardor repente,
Anzi si fèo tutto dì ghiaccio il core,
Quand’io m’accorsi pur del vostro orgoglio.
O più che bella altera à voi mi toglio.
S’altri fia mai, che v’ami habbiate in mente,
Ch’odio diventa disprezzato amore.