Rime (Andreini)/Sonetto CLXVI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLXVI
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SONETTO CLXVI.
B
Enche per voi mille sventure, e mille Habbia invano sofferte; io pur contento
Vissi; e nel colmo del maggior tormento
Trassi del viver mio l’hore tranquille.
Godèa de l’ardentissime faville,
Nè mai proruppi in doloroso accento:
Incauto Amante ad arder solo intento
Sparsi dolce da gli occhi amare stille.
Nè cruda osò giamai chiamarvi il core;
Poich’altri non havèa quel, ch’i’ più bramo.
Hor del vostro fallir piange, e s’adira.
Ad altrui sendo pia cruda vi chiamo;
E pien d’ingiusta doglia, e di giust’ira
Cangio in disprezzo il disprezzato amore.