Rime (Andreini)/Sonetto CLXVII

Sonetto CLXVII

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SONETTO CLXVII.


B
En à guisa di Sol fiammeggi, e splendi;

Che s’ei la terra, tù le fosche menti
     Purghi, e rischiari; s’ei co’ raggi ardenti
     Ne desta i fior, tù di virtù n’accendi.
Tù fregiate d’honor l’anime rendi
     S’ei di lume le stelle, e gli elementi;
     S’egli avviva, e mantien tutti i viventi,
     Tù al giovar solo, & al beàr intendi.
Così qual Sole in Vaticano un giorno
     Risplenderai nel più sublime seggio
     Di gloria più che di corone onusto.
Poi lasciato del Mondo il giro angusto
     Cinthio secondo Sole in Ciel ti veggio
     Viè più che ’l primo di bei raggi adorno.