Rime (Andreini)/Sonetto CLX

Sonetto CLX

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SONETTO CLX.


I
Ndarno giri i lusinghieri sguardi

Soàvi ad arte invan predarmi tenti.
     Più non sarà, che i simulati accenti
     M’empiano il sen d’avelenati dardi.
Giungono al core intempestivi, e tardi
     Anima mentitrice i tuoi lamenti.
     Rivolgi altrove pur tuoi preghi ardenti
     Ch’io sò, che ’n me già non sospiri, ed ardi.
Troppo de le tue frodi il cor s’avede
     Però fugge de gli occhi il crudo raggio
     Da cui la morte sua solo deriva.
Tal chi percote in dura selce il piede
     Quand’ei cieco non sia, poscia la schiva;
     Che l’andate sventure altrui fan saggio.