Rime (Andreini)/Sonetto CLVII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLVII
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SONETTO CLVII.
O
Imagine bella di colui, Che ’n soàve prigion tenne il cor mio;
O gradito de gli occhi inganno, in cui
Lieta del vaneggiar pasco il desìo;
O possenti colori hoggi per vui
Riveggio pur quegli occhi amati, ond’io
Hor tutta gioia, hor tutta doglia fui,
Gli occhi, cui non può torme unquà l’oblìo.
Ben di mirarli questo lume è vago,
L’alma non già, perche da me divisa
Là sempre vive, ov’è ’l mio ben sepolto.
Ma come entro ’l mio cor leggiadro volto
Mentre l’avido sguardo in te s’affisa
Spira verace ardor tua finta Imago?