Rime (Andreini)/Sonetto CLVI

Sonetto CLVI

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SONETTO CLVI.


L
A ver l’occaso il desir mio si volve

Pur vago di veder l’almo sembiante
     Per cui versat’ho già lagrime tante
     Nè sà, ch’egli è nud’ombra, e poca polve.
Ahi se ’l Ciel questo ’ncarco non dissolve,
     Come spero veder sue luci sante,
     Se ’l tolse ratta à questo Mondo errante
     Colei, che ’l tutto in un silenzio involve?
Ma se tu me ’l togliesti invido Fato
     Non farai già, che morto ancor non l’ami;
     Che vero amor non può cangiar mai stato.
Così dolente i morti aridi rami
     La vite abbraccia del suo tronco amato,
     E par, che lagrimando in vita ’l chiami.