Rime (Andreini)/Sonetto CLIII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLIII
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SONETTO CLIII.
A
Nima stanca à che sospiri, e piagni? E sordo à’ tuoi sospir, cieco al tuo pianto
Quei per cui notte, e dì ti struggi, e lagni,
Quei, che l’angosce tue si prende à vanto.
Ahi se lunge da lui sol godo quanto
Mi son pianti, e sospir fidi compagni
Perche vuoi, che da loro io mi scompagni?
Doppia il duol de gli afflitti il riso, e ’l canto.
Sfogo così del tormentoso petto
L’aspro martir, che sol s’alleggia, e molce
Al chiaro lume de l’amato oggetto.
Trabocchi in pianto pur l’interno affetto.
Non è forse talhora il pianger dolce?
Han le lagrime anch’esse il lor diletto.