Rime (Andreini)/Sonetto CLIV
Questo testo è completo. |
Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLIV
◄ | Sonetto CLIII | Sonetto CLV | ► |
SONETTO CLIV.
S
E brami, che per te si strugga il core, Perche tua gran beltà, ch’ogn’altra avanza
Levandomi di mano ogni speranza
S’è fatta empia ministra di dolore?
Per haver ne le guancie un bel candore
Misto di rose havrai dunque baldanza
Di tormentarmi sempre? ah che sembianza
Bella non basta à mantener amore.
Quel duro sen d’un bel diaspro armato
La natural sua feritate hor lasce,
E da stral di pietà resti piagato.
Ch’Amor (no’l negh’io già) dal bello nasce;
Ma per natura à’ cari vezzi usato
Più di pietà, che di beltà si pasce.