Rime (Andreini)/Scherzo VII
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SCHERZO VII.
Luci amate
Pietosetto quel bel guardo:
Che mi fugge;
Che mi strugge;
Onde ’n un m’agghiaccio, ed ardo.
O pupille,
Che tranquille,
Serenate l’aria intorno:
Sarà mai,
Che i be’ rai
Faccian lieto un mio sol giorno?
Dolce scocchi
Da quegli occhi
Più del Sol vaghi, ed ardenti
Pìo splendore,
Che ristore
Care luci i miei tormenti.
Deh fiammeggi,
Deh lampeggi
In quel labro un dolce riso;
In quel labro
Di cinabro,
Che m’hà ’l cor dal sen diviso.
Amorosa
Graziosa
Di rubini colorita
Tocca il vento
D’un’accento
Bocca; ond’esca la mia vita
Se v’aprite,
Se scoprite
Belle rose amate, e care
Vostre perle,
A vederle
Riderà la Terra, e ’l Mare
Non si nieghi
A miei prieghi
Per pietà giusta mercede.
(Ahi) languire,
(Ahi) perire
Deve amando tanta fede?
Nò, ch’io scerno
Al governo
Di quei chiari honesti lumi
Amor vero;
Per cui spero
Prìa gioir, ch’i’ mi consumi.
Nò, che dice
La beatrice
Bocca, ov’hor le Grazie stanno,
Havrai, taci
Mille baci
Degno premio à tanto affanno.