Ricordi delle Alpi/Parte Seconda/XVI

XVI. L’Italia è una

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XVI.

L’Italia è una.

Quando sotto d’un ciel puro, stellato,
Penso ai portenti che l’Eterno aduna,

Odo dagli astri un carme immaculato:

L’Italia è una.


Se poso al margo del turchino mare,
Cui si specchia dal ciel placida luna.

Parmi soave voce d’ascoltare:

L’Italia è una.


Se mormora tra’fiori un zeffiretto,
Quando del maggio il dì lieto s’imbruna,

T’ascolto gorgheggiar, bell’uccelletto:

L’Italia è una.


Se spunta il sole, e l’infuocato raggio
Scende per indorar l’ampia laguna;

Sull’onda parmi udir: «Cessi’l servaggio,

L’Italia è una.»


Se poi contemplo l’immortale scoglio,
Dove delle virtù non manca alcuna,

Un grido parmi udire: «Al Campidoglio!

L’Italia è una.»

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Se sul marmo dei prodi alla preghiera
Il sacro bronzo i valorosi aduna,
Ascolto dalla fossa dei Bandiera:

L’Italia è una.


Se un esule sospira e, in sua favella,
Chiede dal cielo una miglior fortuna,
Un grido si fa udire da una stella:

L’Italia è una.


Se un legno spiega tricolor bandiera
Pel mare d’Adria nella notte bruna,
S’ode intuonar dal picco di Caprera:

L’Italia è una.


Se in Santa Croce sopra i monumenti
Una donna d’Italia i fior raduna,
Del Dante parmi udir gravi i concenti:

L’Italia è una.


Se il mio dolente cor vive in disio
Per gente, che osteggiar sa rea fortuna,
Oda parlar dagli astri il figlio mio:

L’Italia è una!1

Una salva d’applausi coperse le ultime parole di Tonio, che forse di sua vita non ottenne mai si compìto trionfo: si accozzarono [p. 152 modifica] i bicchieri, alla salute d’Italia e.... del gobbo, mentre il tamburo chiamava raucamente i militi alla partenza. — Una mezz’ora dopo, la quiete era tornata nell’osteria, e nell’umile terricciuola tutto era silenzio e obblio....


Note

  1. Salvatore Brunetti, poesie.