Ricordi del 1870-71/Ai giovani italiani

Ai giovani italiani

Ricordi del 1870-71 ../Un addio a Firenze IncludiIntestazione 11 ottobre 2022 100% Da definire

Ricordi del 1870-71 Un addio a Firenze
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AI GIOVANI ITALIANI.


Quando mi venne proposto di raccogliere in un volume i seguenti scritti, esitai, parendomi che i soggetti fossero troppo disparati, e che il libro sarebbe riuscito una miscellanea. Ma cedetti poi al cortese desiderio dell’Editore, considerando che questi medesimi scritti hanno veramente qualcosa di comune tra loro; si riferiscono, cioè, per la maggior parte, ad avvenimenti seguiti in Italia negli ultimi due anni: — dall’inaugurazione degli Ossari di San Martino e Solferino, all’apertura della Galleria delle Alpi, dall’entrata del nostro esercito in Roma, al trasferimento della sede del Governo; — avvenimenti de’ quali può riescir gradito ed utile, specialmente ai giovani, conoscere quei particolari che ce ne ravvicinano l’immagine e ce ne ravvivano il sentimento; e che sogliono nondimeno andar perduti, perchè la storia non li può raccogliere, e la stampa periodica non li può serbare. Io pensai che questo libro potesse [p. vi modifica] far l’ufficio d’un testimonio oculare di quei fatti, a cui si domandasse: — Che cos’hai veduto? che cos’hai sentito? che cos’hai pensato? —

Agli scritti risguardanti quegli avvenimenti, n’aggiunsi altri, i quali, senza alterare l’indole del libro, mi pare che gli accrescano varietà ed efficacia; scritti a cui diedero occasione fatti occorsi a me, o uditi narrare in questi due anni; di modo che tutto ciò che è contenuto nel libro, — dove se ne tolga la Battaglia di Solferino e San Martino, posta quasi come necessaria premessa alla descrizione della festa degli Ossari, — tutto è stato veramente pensato, sentito o veduto nel tratto di tempo accennato dal titolo. Trattandosi di fatti recentissimi, non ho creduto di dover disporre gli scritti per ordine cronologico, e mi attenni invece a quello che mi parve più atto ad agevolarne la lettura.

È un libro in cui si parla di patria, di guerra, di studi, e se ne parla con ardore e fede giovanile; però lo dedico ai giovani, colla speranza che lo leggeranno non senza giovamento; in varia forma, esso non dice al lettore che una cosa: — Ama il tuo paese e lavora.