Renovatione della Chiesa/Ammaestramenti/33
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XXXIII. Della purità d'intenzione
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1. Innanzi che voi parliate o facciate alcun’ opera, mirate se l’è grata al vostro Sposo.
2. L’anima volendo far qualche operazione, deve prima drento di sé stessa far consiglio, cioè premeditare e considerare bene con che intenzione si muove e che fine pretende in quella, et in questo consiglio deve sempre eleggere Dio; cioè di voler per fine di quell’opera solo lui e la sua amabile volontà.
3. Operate con purità d’intenzione, non cercando mai di piacere alle creature né d’essere stimate da esse.
4. Non vi curate se non di Dio, lui solo vogliate con la vostra volontà, e la sua pura gloria e honore in ogni vostra azione ben che minima.
5. Quando domandate qualche licenzia, domandatela con purità d’intenzione e con desiderio ardente.
6. La purità d’intenzione ha virtù di santificare l’opere nostre.
7. Se opererete ogni minima cosa per pura gloria di Dio, allora etiam il vostro ozio sarà grand’ operare.
8. La pura intenzione di far tutte le cose per dar gloria a Dio ha forza di far diventare gli stessi difetti virtù care all’istesso Dio.
9. Chi facessi tutte le sue operationi per dar gloria a Dio, andrebbe in paradiso senza toccar le pene del purgatorio.
10. A peso di purità ci vuol premiare Dio nell’altra vita.
11. Non la moltitudine e grandezza dell’opere ci fanno grande in paradiso, ma la purità d’intenzione è premiata da Dio; e molte volte una opera minimissima, fatta con questo puro fine, è grande nel conspetto di Dio; e per il contrario l’opere in se stesse grande, fatte per fine humano, Dio non le stima e non l’apprezza.
12. Il nostro Dio è l’istessa purità, e ricerca che le sua spose camminino molto puramente nel suo servizio; però operate con purità, spogliata di voi medesima in tutte le cose.
13. Se in ogni cosa cercherete di non esseguir la vostra volontà, eleggendo più tosto il patire che il godere, vi troverete alla fine d’havere operato puramente, perché nel vero patire non ci vanno interessi propri; però la strada del patire è sicura e molto grata a Dio.
14. Non pigliate mai gusto o diletto alcuno se non solo in Dio.
15. Non v’affetionate mai con affetto disordinato a alcuna creatura, ma amatele solo perché Dio l’ama et è precetto suo che voi l’amiate. Impedisce la divina purità tutte l’opere, pensieri e parole che deviano dallo stato e decoro della Religione; ogni minimo volere lontano dal voler di divino; ogni minimo desiderio di gloria, etiam che di santità; ogni minima dupplicità con Dio e con le creature; ogni minima celazione della verità; ogni minimo giudizio men che santo del prossimo; ogni parola non retta e oziosa; ogni pensiero che non è di Dio o appartenente alla cose sua o alla salute, perfezione e necessità del prossimo.