Questi, o bella istriona, onde tu cingi
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona
XIV
AD ISABELLA CHIESA
che rappresentava sul teatro una regina
Questi, o bella istriona, onde tu cingi
fianco e crin, regi ammanti, aurati serti,
mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti,
ch’esser devresti tal, qual ti dipingi.
Stringer con quella mano, onde tu stringi
un finto scettro, un vero scettro merti;
t’ammirano i teatri e stanno incerti
se vanti i veri regni o se li fingi.
Sii pur finta reina: or se le vere
cangiasser col tuo stato i regi onori,
quanto gir ne porian ricche ed altere!
Ch’è gloria assai maggior d’alme e di cori
reggere il fren, che in testa e ’n braccio avere
cerchio e verga real di gemme e d’ori.