Questa mia lingua, e queste labbra appena
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
XIV
PER ALCUNI FIASCHI DI VERDEA DONATIGLI
DAL SIGNOR JACOPO CORSI.
Questa mia lingua, e queste labbra appena
Del tuo caro liquor, Corsi, bagnai,
Che posti in fuga, e dato bando a’ guai,
4La scura fronte mi tornò serena.
Corsemi un caldo poi di vena in vena,
Qual ne’ freschi anni in gioventù provai,
Tal che membrando d’un bel guardo i rai,
8Fui quasi pronto all’amorosa pena.
E se di Pindo a i gioghi affretto il corso,
Vie più che del Permesso, alma Verdea,
11Io mi rinfranco d’un tuo nobil sorso.
Gli spirti avviva, il cor stanco ricrea,
A languidi pensier porgi soccorso,
14Che io non dispero alfin fronde Febea.