Questa, che scossa di sue regie fronde
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo da Filicaja
XI1
Questa, che scossa di sue regie fronde
Sol con l’augusto tronco ombra facea
Gran pianta eccelsa, e tanto al Ciel s’ergea,
Quando fur sue radici ampie e profonde;
5Questa, ove nido fean gli ingegni, e d’onde
Virtù sostegno e nudrimento avea,
E che di gloria i rami alti stendea
Dal Caspia lido alle Tirintie sponde:
Ecco cede al suo peso, ecco dall’ime
10Parti si schianta, e ciò ch’un tempo resse,
Con la cadente sua grandezza opprime;
E, come il Mondo al suo cader cadesse,
Strage apporta sì vasta e sì sublime,
Ch’han maestà le sue ruine istesse.
Note
- ↑ Questo Sonetto, e i due seguenti sono in morte di S. M. R. Cristina Regina di Svezia.