Quel dì, che tua mercè, cortese Amore
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giovanni Giuseppe Orsi
VII
Quel dì, che tua mercè, cortese Amore,
Pur c’incontrammo e Cintia ed io soletti,
I miei caldi pensier nel cuor ristretti
Già tra lor si premean per uscir fuore.
5Ma il girar de’ bei rai, col suo fulgore
Ruppe a mezzo il cammin sul labbro i detti,
Sicchè la piena de’ commossi affetti
Tornommi indietro a ricader sul cuore.
Ammutolii, tremai. Tanto più intese
10Ella quanto io men dissi, e lieta in viso
La gloria sua nel mio timor comprese.
Poi volta a me con placido sorriso,
La bella man mi porse. Oh Amor cortese,
Muto a tempo mi festi; or lo ravviso.