Quanto la terra e l'acque han di gentile
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Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando
XIII
A GIOVAN VINCENZO IMPERIALE
per la sua villa di Sampierdarena e pel suo matrimonio con Brigida Spinola
Quanto la terra e l'acque han di gentile,
quanto natura ed arte han di diletto,
Clizio, quasi in compendio hai tu ristretto
ne le tue ville, appo cui Pesto è vile.
Qui stagna piú d’un lago al mar simile,
qui scorre piú d’un rio ch’erboso ha il letto,
e del verno crudel quivi al dispetto,
coronato di fior s’eterna aprile.
L’acqua ne’ fonti in vari scherzi ondeggia,
gode la terra in villa, e ricca mole
sostien sul dorso, imperïal tua reggia.
Le bellezze del ciel mancavan sole:
or non piú no, poiché fra lor lampeggia
Brigida tua, ch’ha ne’ begli occhi il sole.