Quanto la terra e l'acque han di gentile

Bernardo Morando

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura XIII. A Giovan Vincenzo Imperiale Intestazione 10 agosto 2022 100% Da definire

Non piú benigni raggi, amici lampi Clizio, un animo grande, un petto augusto
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XIII

A GIOVAN VINCENZO IMPERIALE

per la sua villa di Sampierdarena e pel suo matrimonio con Brigida Spinola

     Quanto la terra e l'acque han di gentile,
quanto natura ed arte han di diletto,
Clizio, quasi in compendio hai tu ristretto
ne le tue ville, appo cui Pesto è vile.
     Qui stagna piú d’un lago al mar simile,
qui scorre piú d’un rio ch’erboso ha il letto,
e del verno crudel quivi al dispetto,
coronato di fior s’eterna aprile.
     L’acqua ne’ fonti in vari scherzi ondeggia,
gode la terra in villa, e ricca mole
sostien sul dorso, imperïal tua reggia.
     Le bellezze del ciel mancavan sole:
or non piú no, poiché fra lor lampeggia
Brigida tua, ch’ha ne’ begli occhi il sole.