Quanto fra me piú penso, eo ne so meno

Niccolò de' Rossi

Aldo Francesco Massera XIV secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Quanto fra me piú penso, eo ne so meno Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Increata vertú, eo non contendo A lo tempo de Moises e più enanti
Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
[p. 214 modifica]

XXXV

Al mondo è piú apprezzato chi meno è degno.

Quanto fra me piú penso, eo ne so meno
come si volga il mondo per ventura,
se non ch’eo lasso adoprar la natura;
4conosco ben ch’él non è om terreno
tanto di vertú, senno e gracia pieno,
che fazza a punto onni fatto a mesura:
per che talor neglettisse e non cura
8a zascun vicio en tutto poner freno.
Und’eo credo, qual ha, cui piú deletta
lo stato del proximo et ame lui,
11sia da lodare, e chi iusticia affetta.
Ma questo non addevène tra nui:
anzi si presia et è tenuto caro
14diletto qualunqu’è, che fa il contraro.