Quand'io men vò verso l'ascrea montagna
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
Quand’io men vò verso l’ascrea montagna,
Mi si accoppia la Gloria al destro fianco,
Ella dà spirti al cor, forza al piè stanco,
4E dice: Andiam, ch’io ti sarò compagna;
Ma per la lunga inospita campagna
Mi si aggiunge l’Invidia al lato manco,
E dice: Anch’io son teco. Al labbro bianco
8Veggo il velen, che nel suo cor si stagna.
Che far degg’io? Se indietro io volgo i passi,
So che invidia mi lassa, e m’abbandona,
11Ma poi sia che la Gloria ancor mi lassi
Con ambe andar risolvo alla suprema
Cima del Monte. Una mi dia corona,
14E l’altra il vegga, e si contorca, e frema.