Qual se per vie selvagge
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Se per addietro in coraggiosa impresa | Su Pindo eccelso delle Muse albergo | ► |
XXXIV
PER CARLO DI SAVOIA
DUCA DI NEMORSO.
Guerreggiò con somma lode.
Qual se per vie selvagge
Scende mai sull’April nuovo torrente,
Col primo assalto depredar possente
Le seminate piagge,
5Mentre da lunge rimbombando ei freme,
Al Ciel rivolto l’arator ne geme;
Indi in valle profonda
Chiama con ferro eserciti campestri,
E seco tragge macchine silvestri
10Contra l’orribil onda,
E d’immenso terren compone un morso,
Che all’inimico fier travolga il corso.
Ma come a sè d’avante
Argini sente l’implacabil fiume,
15Cosi doppia il furor, doppia le spume
Indomito sonante;
E degli scherni altrui preso disdegno,
Abbatte impetuoso ogni ritegno.
Allor qual va d’intorno
20Trionfator delle campagne oppresse,
Qual porta i solchi, e la bramata messe
In sull’orribil corno!
Qual fa tremar per le remote selve
Pastori, e greggi, e cacciatori, e belve!
25Tal poco dianzi scorse
Francia nell’ire un Giovinetto invitto,
Quando fra l’armi del gran sangue afflitto
Vendicator sen corse,
E fèssi Duce alla sacrata guerra,
30Sparsi i lacci tirannici per terra.
Dunque mie nuove rime
Al bel nome di lui si faran ale;
Talche dove a gran pena Aquila sale,
Ei poggerà sublime;
35Or s’anima d’onor prende diletto,
Mio canto ascolti, e lo si chiuda in petto.
Vassene augel veloce
Sol che gli tocchi arcier l’estreme penne;
Ma se dal predator piaga sostenne
40Leon, pugna feroce,
E vibra l’unghie a vendicar suo scempio;
Quinci trasse il buon Carlo inclito esempio.
Così già fulminando
In su l’Alpe atterrò plebe guerriera;
45Così spense real milizia altiera
Sull’oceán Normando,
Quando tonò tutto di sangue asperso
Contra i tuoni metallici converso.
Oh giù dal Ciel discenda
50Angel di Dio, che al suo cammin sia duce
E dal coro Febeo fulgida luce
Tra le mie man s’accenda,
Ond’io vaglia a sgombrar la nebbia impura,
Che sì nel mondo i chiari nomi oscura.